Dichiarazione di Giosué Mattei, segretario generale Flai Cgil Veneto
“Ieri era necessario restare in silenzio, per unirci al dolore e al lutto della famiglia di Marco Bettolini e per restare vicini ad Alberto Pin, che lotta per restare aggrappato alla vita.
La magistratura accerterà la dinamica e le responsabilità, ma il punto è un altro.
Per quanto tempo ancora saremo costretti a piangere le vittime di questo stillicidio quotidiano? Perché, nonostante gli avanzamenti tecnologici, le vittime continuano ad aumentare?
Il punto è politico e le responsabilità sono istituzionali.
Politico perché assistiamo puntualmente agli ennesimi proclami di facciata, mentre latitano la prevenzione, la formazione, la cultura della sicurezza da insegnare già dalle scuole medie.
Le responsabilità istituzionali sono riconducibili al ‘non fare‘ di chi dovrebbe assumere invece come priorità l’arresto di questa strage. Perseguire non basta. Occorrerebbero centinaia di ispettori Spisal nel territorio, per attuare le politiche preventive. Ispettori che non ci sono e chi è in servizio spesso non ha neppure i mezzi per spostarsi. Occorrerebbe uscire dalla logica della sola formazione obbligatoria, per passare alla formazione continua, quotidiana e settimanale, soggettiva per tutti i dipendenti.
Infine, il fattore culturale, che vuol dire abbandonare la logica del massimo profitto, del ‘fare presto‘, che in Veneto si traduce con il motto ‘el sol magna e ore‘. Perché oggi Marco il sole non l’ha visto sorgere e con lui centinaia di vittime in Veneto e in Italia”.