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UNA FIRMA PER PROTEGGERE LA TUA PENSIONE

UNA FIRMA PER PROTEGGERE LA TUA PENSIONE

Prende il via domani – e si protrarrà fino a tutto novembre – una raccolta di firme organizzata dalla Flai Cgil (sindacato agroalimentare) per l’introduzione di alcuni correttivi al sistema pensionistico che penalizza il lavoro stagionale e discontinuo, tipico dell’agricoltura e dell’industria alimentare.
Le richieste riguardano la legge Fornero; la Legge 335 del 1995; l’accesso all’Ape per i lavoratori che svolgono attività gravose.

Con la normativa vigente, denuncia la Flai, molti lavoratori del comparto, tanto più se assunti dopo il primo gennaio del ’96, a causa della stagionalità e della precarietà del lavoro oltre che dei bassi salari, non riescono a raggiungere i requisiti (20 anni di contributi e la maturazione di un importo della pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale) per la pensione di vecchiaia e rischiano di andare in quiescenza a 70 anni con assegni da 120 euro.
Inoltre, lavoratori impiegati in mansioni pesanti e ripetitive, magari in ambienti troppo caldi o troppo freddi e fortemente a rischio di malattie professionali, non hanno riconosciuti i benefici dell’Ape sociale.

Ora la Flai chiede siano fatte le opportune modifiche per ovviare a queste situazioni e per questo ha lanciato la campagna “Una firma per proteggere la tua pensione e i tuoi diritti”.
“Nel Veneto – spiega il Segretario Generale della Flai regionale, Andrea Gambillara – la raccolta di firme parte il 5 ottobre da alcuni siti produttivi: TV – Coop. Agricola Volpago, VI – Aia Villaganzerla, VE – Nestlè Portogruaro, PD – Aia S. Giorgio in Bosco, RO – Naturis, VR – Aia Nogarole Rocca, BL – Birra Pedavena. Quindi si svilupperà per un paio di mesi raggiungendo tutte le aziende e molte piazze del territorio”.

La Flai non si rivolge solo ai lavoratori, ma parlerà anche ai cittadini ed alle stesse imprese.
“Il settore dell’agroindustria – dice Gambillara – si è rivelato, anche in periodi di crisi, in grado di conseguire risultati economici ed occupazionali positivi ed importanti. Nel Veneto, che nel quadro nazionale rappresenta il 40% dell’attività avicola e quasi il 40% anche dell’attività legata alle carni bovine e suine, oltre alle molteplici filiere agricolo/artigianali/PMI si riscontra anche la presenza di importanti realtà multinazionali. L’aspetto previdenziale dovrebbe pertanto essere all’attenzione non soltanto dei lavoratori ma delle stesse aziende e delle loro rappresentanze”.

La campagna, che va a sostegno della piattaforma nazionale su pensioni e previdenza, “Riformare le pensioni, dare lavoro ai giovani”, contiene richieste specifiche della categoria.
“Chiediamo – dice Gambillara – di modificare la legge Fornero per favorire una maggiore flessibilità in uscita all’interno del sistema contributivo ed evitare che molti lavoratori siano costretti a lavorare nei campi fino a 70 anni.
Chiediamo poi di correggere quanto contenuto nella legge Legge 335 del 1995 (calcolo pensionistico con sistema contributivo), laddove comporta difficoltà a maturare i requisiti per la pensione per molti lavoratori dell’intero settore agroalimentare con carriere discontinue e precarie.
In merito all’Ape, rileviamo gravi criticità: i lavoratori agricoli, quelli addetti alle carni, i lavoratori che svolgono attività in ambienti a temperatura particolarmente bassa o particolarmente elevata e i lavoratori della pesca sono stati inspiegabilmente esclusi dall’Ape Sociale e dalla pensione anticipata come lavoratori precoci, pur svolgendo lavori gravosi. Riteniamo – conclude Gambillara – che anche per loro ci debba essere la possibilità di accedere all’Ape sociale e alla pensione anticipata per i lavoratori precoci”.

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