La Regione Veneto con la Deliberazione di Giunta N° 1541 del 3 novembre 2015 ha provveduto al periodico aggiornamento della fase programmatica degli interventi per la realizzazione del sistema idroviario padano veneto. Nel corso di questo ultimo anno la Cgil aveva ripetutamente sollecitato interventi che consentissero di completare l’opera dopo 25 anni dalla fase decisionale (L. N° 380 del 29 novembre 1990).
Molte opere sono state realizzate nel corso di questi anni, con la logica degli interventi per lotti costruttivi, ma rimangono alcuni nodi che impediscono la completa fruibilità dell’asta fluviale da Venezia – Chioggia- Rovigo sino ai porti fluviali di Mantova e Cremona.
Le decisioni assunte in questo ultimo semestre dal ministro delle infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, le affermazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, del potenziamento degli investimenti infrastrutturali a favore delle altre modalità trasportistiche rispetto alla centralità dell’autotrasporto, fanno ritenere possibile il completamento dell’asta fluviale entro il 2016.
La messa in rete dei servizi informativi, gestionali, AIPO di Borretto PO e Sistemi Territoriali Spa di Cavanella d’Adige, fanno finalmente il salto atteso per rendere fruibile la via di navigazione interna.
I problemi infrastrutturali che impediscono la completa fruibilità dell’asta navigabile, per chiatte di quinta classe, sino al porto commerciale di Mantova, dovrebbero essere risolti entro il 2016.
Si tratta in dettaglio di:
– Ponte ferroviario di Rosolina. Il progetto definitivo è atteso a breve per consentire una luce acqua superiore a 6,50 metri, con l’innalzamento della arcata della ferrovia. Stante che RFI Spa ha dato l’assenso all’intervento, la Agenzia per la sicurezza Ferroviaria ANSF per la competenza propria dovrebbe dare l’approvazione finale del progetto, i tempi di lavori sono stimati nell’ordine di 180 giorni. E’ realistico ritenere possibile arrivare prima della fine del 2016 a questa opera realizzata.
– Dragaggi alvei ridotti o melmosi. Ci sono lungo l’asta fluviale alcune zone che necessitano di interventi di dragaggio per garantire un adeguato pescaggio. Lavori necessari, di spesa ridotta, con l’unico limite relativo alle aree di colmata dove stoccare il materiale rimosso dall’alveo fluviale.
“Completare un’infrastruttura in modo adeguato dopo 25 anni di avvio della programmazione – osserva la Cgil – si commenta da solo. Speriamo che dopo la bulimia delle opere stradali nella nostra regione sia possibile segnare il prossimo anno questo atteso risultato a favore di altra modalità di trasporto.
Nel frattempo, il lungo tempo trascorso e le condizioni base di “non concorrenzialità” hanno fatto morire molte delle imprese che operavano negli anni scorsi su traffici fluvio – marittimi.
Il trasporto fluviale in Italia non gode di alcun contributo pubblico a differenza delle altre tre modalità di trasporto (auto, ferro, mare) e questo oggi rende impossibile la competizione sul prezzo Km/tonnellata.
Chiediamo quindi ai parlamentari delle Regioni dell’asta del Po di promuovere un’iniziativa parlamentare che ponga rimedio a questa situazione, riconoscendo quantomeno quello che oggi gode l’autotrasporto, per lo sviluppo del trasporto fluviale. Questa scelta praticata contestualmente al completamento della infrastruttura farebbe da reale volano alla quarta modalità di trasporto con il miglioramento delle condizioni generali ambientali in pianura padana”.
TRASPORTO FLUVIALE: DOPO 25 ANNI L’ASTA VENEZIA – MANTOVA STA PER DIVENTARE FRUIBILE. ORA SI TRATTA DI SOSTENERE QUESTA MODALITÀ DAI NOTEVOLI VANTAGGI AMBIENTALI
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